L’ulivo e il pero limone

Oggi vorrei parlarvi degli ulivi nella bassa padana… Dico subito che amo queste piante, ma, nei nostri giardini, non riesco a sopportare la vista di tanti annosi esemplari potati come attaccapanni e abbandonati nelle nebbie…

Ai clienti che hanno la pazienza di ascoltare racconto sempre che, per me, nella bassa padana, un ulivo in giardino è una pianta triste: provate a pensarvi lontani dal vostro habitat, posti in terreni di riporto biologicamente morti, mutilati perchè solo così potete essere impacchettati, spediti, consegnati…

Sono convinto che un ulivo in pianura padana è triste e aggiungo impaurito, perchè probabilmente sa che prima o poi arriva, arriva il freddo, quello vero…

Perchè invece di far soffrire un vecchio ulivo nato in Spagna o in Grecia (i nostri sono vietati al commercio) non piantiamo in alternativa un bel pero, magari un pero limone? E’ un albero solido, statuario, che non si ammala, che piantava il nostro antenato e che dopo la trasformazione delle campagne è diventato raro come un panda…

Perchè nessuno lo conosce mi rispondo, e perchè sono stati sradicati, qui a casa loro, nelle nostre ex corti coloniche.

Eppure il pero limone è una pianta superba, che fiorisce generosa in primavera, che fruttifica abbondantemente in estate, che ti conquista in autunno con le foglie dai colori arlecchino…

Adoro i peri: il pero limone su tutti perchè qui ricorda i decenni della trebbiatura del grano quando arrivavano nelle aie le grandi mietitrebbie e la prima paglia era per l’ombra del pero. I frutti dovevano cadare senza ammaccarsi e i bambini non potevano avvicinarsi perchè la prima scelta era per i trebbiatori.

Per oggi è tutto.

Un saluto grande

Comments
3 Responses to “L’ulivo e il pero limone”
  1. Antonio Padoan ha detto:

    Beh…. premetto subito … ho anch’io un ulivo a casa sul mio giardino (anzi due :-)). Non è un ulivo “annoso”… nessuno dei due…. uno e “nano” e uno è un alberello. Secondo me è un albero che non deve mancare nel giardino… Più perchè rappresenta secondo me un simbolo …. cristiano… un segno di pace e amore che non deve essere assolutamente dimenticato…. vabbè però se pensiamo alla moda non è più finita, quante piante ci sono tipo anni ’70 che ne so l’Auricaria secondo me grida vendetta …o tutti i “abeti rossi” reduci delle festività natalizie prima che inventassero l’arbero di plastica?
    Se pensiamo “l’albero giusto al posto giusto” … praticamente sradicheremo metà giardini… Qui in pianura padana (io son di Treviso) dovremmo piantare solo querce e carpini…. Prima che la serenissima repubblica di Venezia disboscasse tutto … qui in pianura padana vi erano la foreste planiziali “querco carpineto” ormai scomparse vi è traccia solo qua e la…. e fanno una tristezza impressionante.
    Io ho voglia di pensare che quelle persone che piantano un ulivo lo facciano …. per amore … come segno di pace e fratellanza.
    Non è un bel modo di pensare?
    Certo piantare alberi già vecchi mi fa tristezza anche a me (anche se l’ho fatto… melograno spagnolo è stato il mio peccato) perchè è bello ogni tanto fare un giretto sul giardino … e valutare anno per anno l’accrescimento, la grandezza del fusto… vedere quanto passa veloce il tempo e far uscire quell’esclamazione stupida e stupita del tipo “me lo ricordo quando era un bacchetto”….
    Le nebbie del nord non sono così fatali… (basta non essere nella proivincia di rovigo… li il cklima non giova all’ulivo) basta non scegliere posizione ombreggiate…. basta metterlo al sole e magari quando si fa la buca buttare un po’ di sassi per far drenare meglio il terreno…. l’ulivo odia il ristagio idrico… e dagli poca acqua da bere…. e con questi prolungati periodi di siccità non è male!!!
    quindi mi permetto di dire ad alta voce W l’ulivo!!!

  2. Tamara Roncagli ha detto:

    Sto ricercando il Pyrus Limonia di Ulisse Aldrovandi e il Pero Limone di Gallesio (non so se possano coincidere). Qui si parla di queste specie?
    Potrei avere notizie di dove trovare almeno quello “di Gallesio”?
    Grazie
    Tamara Roncagli

  3. Paolo Tasini ha detto:

    Non è facile mettersi d’accordo sulle varietà antiche.

    La richiesta di Tamara mi permette un chiarimento dovuto.

    Leggendo la pagina descrittiva del pero limone elaborata dalla provincia di Piacenza si trova una descrizione diversa dal Gallesio.

    Questo post presenta un pero classificato e proposto al mercato come pero limone dai vivai Righetti a Cadriano.

    Avendo approfondito in questi ultimi mesi la cosa sono convinto però che le piante di Righetti non appartengono alle due descrizioni che abbiamo. Il vivaista interpellato mi ha detto di aver nominato la pianta in tal modo perchè cosi la chiamava suo nonno e cosi suo padre. Righetti propone piante di Pero limone innestate su franco, il materiale di partenza proviene tutto dall’annoso esemplare del giardino di casa. Questo Pero proposto dai vivai Righetti non incontra quello di Gallesio e neppure il pero piacentino, ma ciò non toglie il suo valore e la sua importanza locale. Alcuni colleghi mi hanno indirizzato al gruppo delle pere giugnole.

    Con un più di studi, magari coinvolgendo le università e gli istituti tecnici si potrebbero avere maggiori chiarimenti; vi lascio l’indicazione di una delle persone più esperte nel campo:
    Prof. Enzo Melegari ITAS “F. Bocchialini” Parma.

    Vi lascio anche questo link con un elenco dei vivai che vendono frutti antichi.

    Un saluto grande 🙂

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