Di cosa parlano le piante

2014: pronti al blog! La spinta mi viene da due stupendi documentari appena trovati in rete. Aria fresca da condividere 🙂
NATURE è una famosa serie televisiva americana dedicata ai temi ambientali, questa puntata What Plants Talk About è un tuffo nei più recenti working paper della ricerca scientifica che studia come le piante superiori siano capaci, in funzione adattativa, di ricevere e rielaborare segnali dall’ambiente circostante. Il tutto va sotto la sigla di Neurobiologia vegetale, un tema non nuovo sulle nostre pagine.
E’ ormai sempre più evidente che, come va dicendo da tempo Francis Hallé, nei prossimi anni le scoperte della ricerca scientifica sulla vita vegetale saranno un punto fondamentale della nostra conoscenza e rimetteranno in discussione parecchie nostre convinzioni e abitudini.
Nel documentario (purtroppo disponibile solo in lingua madre) l’ecologo James Cahill dell’Università di Alberta ci mostra alcuni esempi. Così impariamo a conoscere l'”attaccamento” della cuscuta vs. i poveri pomodori, le diavolerie messe in piedi da Nicotiana attenuata per contrastare i parassiti (parliamo di cosucce come cambiare forma di fiori, epoca di fioritura, qualità del nettare etc etc). Poi c’è la dimensione social life come nel fantastico esempio della Centaurea e del lupino (vi lascio al documentario per non rovinarvi la sorpresa). Infine le ricerche di Suzanne Simard della British Columbia e il suo esperimento con il carbonio radioattivo che dimostra la trasmissione di nutrienti dalle piante adulte alle giovani della stessa specie: senza parole! Chissà se Suzanne conosce il film di Hayao Miyazaki La Principessa Mononoke e il suo meraviglioso ritratto di pianta madre.
Dalla produzione documentaristica americana passiamo a quella francese dove il regista Jacques Mitsch nel 2009 esce con il lavoro Mind of plants.
Anche questo e’ un viaggio attraverso la ricerca scientifica internazionale, in particolare Germania, Giappone, Sud Africa e Stati Uniti. Il focus di questo lavoro è la messa in discussione della nostra percezione dei confini tra il regno animale e quello vegetale ovvero dei processi cognitivi ritenuti appannaggio esclusivo di esseri umani e animali. Le piante hanno comportamenti che partono da percezioni del contesto, proseguono con una valutazione, una decisione e una conseguente azione efficace, straordinariamente efficace per la sopravvivenza. Il documentario ci mostra come le piante mettano in atto trasmissioni sinaptiche simili a quella dei tessuti neurali animali e come queste siano funzionali ad obbiettivi.
Il caso degli alberi di acacia in Sud Africa e dei kudu è un esempio perfetto. Qui la comunicazione tra gli alberi di acacia avviene attraverso l’emissione di etilene, un gas molto leggero, incolore, inodore. Quando i kudu (un tipo di antilope) bruca le acacie in particolari condizioni di siccità, gli alberi emettono etilene che raggiunto il fogliame degli esemplari vicini, colpisce i mitocondri innescando la produzione di tannino. Nel tempo il tannino ad alta concentrazione diventa un veleno che porta i kudu alla morte.
Ma allora le piante hanno un cervello? Certo che no, ma alcune funzioni mentali come sensazione, memoria e volontà sembrano impossibili da negare.
Per chi volesse approfondire il tema lascio questo paper del 2011 di Paco Calvo Garzo´
Adaptive Behavior-2011-Calvo Garzón-155-71
Buon 2014 a tutti 🙂
Buongiorno Paolo,
ho guardato i due filmati che hai allegato e devo dire che sono notevoli. La nicotiana è incredibile. Adesso ci stiamo arrivando scientificamente e il lavoro di Stefano Mancuso è notevole in questo senso ma ricordo un libro letto tanti anni fa e che custodisco gelosamente che anticipava di molto, anche se solo empiricamente, questa materia. Si chiamava ” La vita segerta delle piante” di Peter Tompkins. Un personaggio un po’ naif ma ma ha scritto alcune cose interessanti che secondo me sono non esplorate a causa del potere delle ditte di fitofarmaci.
Buona giornata
Elena