Vivere accanto agli alberi… Sapolsky e Giono

“…quando i nostri antenati s’interrogavano sui grandi quesiti dell’esistenza lo facevano contemplando una cortina inestricabile di alberi o un orizzonte senza fine?”

Da Sapolsky, R., “Are the Desert People Winning?”, Discover Vol. 26 No. 08, Anthropology, 2005.

Civiltà del deserto vs civiltà delle foreste o meglio c’è un variabile ambiente che influenza il nostro vivere?

Oggi voglio partire da un articolo che ho letto su Internazionale n. 622, La mente e la sabbia di Robert Sapolsky (versione inglese).

Gli studiosi come Sapolsky, che sostengono influenze precise dell’ambiente sui ns. modelli di vita, si basano ancora oggi sul testo A Cross-Cultural Summary, scritto nel 1967 dall’antropologo Robert Textor. Textor in quegli anni fece una comparazione culturale di quattrocento popoli circa, basata su cinquecento indicatori scelti (es. sistema legale, credenze ultraterrene, conoscenze tecniche, dinamiche relazionali, ecc,). Il lavoro rileva correlazioni inaspettate: colpisce in particolare la differenza tra il vivere tendenzialmente più pacifico e ricco relazionalmente dei popoli della foresta rispetto a quelli del deserto.

Certo potrebbe sembrare lapalissiano: se vivi in luoghi più accoglienti è chiaro che sei più tranquillo, ben disposto verso i tuoi simili e ti impegni meno nelle arti per sopravvivere… forse il dato è meno scontato se consideriamo quanta poca consapevolezza e conseguente impegno poniamo verso i nostri ambienti, quanto ancora poco insomma tendiamo a una ecologia del paesaggio e del giardino…

Forse noi, figli delle civiltà più povere di complessità ambientale, abbiamo nelle menti e nei cuori ancora troppi granelli di sabbia e sensazioni di spazi vuoti, inutili, oggi relegati all’ammasso delle nostre tossine, delle cose abbandonate, dimenticate …

L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono narra una storia che può essere presa a chiosa di queste brevi note antropologiche. Giono, la storia è nota, ci porta in una desolata montagna francese, completamente sfruttata, disboscata, dove la gente rimasta è poca, scontrosa e ostile, un paesaggio desertico, relazioni umane dure…

Qui vive Elzéard Bouffier, un uomo che per anni ogni mattina si alza e percorre a piedi chilometri per andare a ficcare nella nuda terra semi di piante. Nel tempo parte delle piantumazioni attecchiscono e il paesaggio e il clima muta: grazie ai nuovi boschi, il luogo diventa ospitale. Giovani coppie arrivano ad abitare la regione, c’è legna, c’è acqua, c’è terra nuovamente fertile: il carattere delle persone si apre e la vita riprende a scorrere con fiducia.

Ecco che la variabile biologica ambientale nel processo “come sono diventato ciò che sono” acquista spessore, diventa non solo degna di osservazione, di calcolo scientifico ma anche proposta di cittadinanza attiva…

Per oggi è tutto. Un saluto grande 🙂

Giono, J., L’uomo che piantava gli alberi, Salani Editore, Firenze, 2003.

Comments
3 Responses to “Vivere accanto agli alberi… Sapolsky e Giono”
  1. Arianna ha detto:

    Grazie Paolo per i tuoi bellissimi e poetici commenti.
    Non sono per mestiere giardiniera, spero di esserlo in una prossima vita… in questa “aiuto ad imparare” a scuola e ho una passione per il verde. Il tuo blog è da tempo nei miei preferiti… chissà attraverso quale strada, ma è significativo ritrovare alcune cose che ci accomunano: prima fra tutte il tuo “aiutare gli altri a fare da soli”…. credo che non ci sia insegnamento più grande. Poi ritrovo con immenso piacere Giono e i Guerilla gardeners e tante altre cose. In questo periodo sono assillata dall’ idea di cercare materiali per un programma di educazione ambientale di cui nella scuola si parla sempre troppo poco. Grazie per gli spunti di riflessione che offri!

  2. Cecilia ha detto:

    Ciao Arianna,
    scusa se mi intrometto, ma circa possibile materiale per un programma di educazione ambientale dai un occhiata a questo sito.
    Conosco bene il materiale perchè ho curato per Casalecchio la realizzazione della stessa mostra coinvolgendo molte classi dalle ultime elementari alle superiori. In particolare viene proiettato un video “La Rivoluzione Silenziosa” che propone tre esperienze concrete che dimostrano come l’attivarsi di persone comuni ha reso possibile la soluzione di problemi ambientali che ad una prima occhiata sembravano fuori dalla portata di chiunque. Oltre che di educazione ambientale si parla quindi di educazione alla responsabilità individuale e si cerca di mettere in luce il potere di trasformazione insito nella vita di ognuno.
    La Carta della Terra è un documento poco conosciuto ma molto importante.
    Spero possa interessarti. Ciao! 🙂
    Cecilia

  3. Arianna ha detto:

    Ciao Cecilia,
    Hai ragione, La Carta della Terra è un importantissimo documento da divulgare. Grazie per avermelo ricordato!
    Complimenti per la mostra! Sarebbe bello se fosse itinerante…io vivo a Lecce!(sigh!!)
    Pensi che sia possibile ricevere il video? (Magari pagando un piccolo contributo??)
    Grazie per le tue preziose informazioni.
    Ciao,
    Arianna

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