Agriverde: venti anni di Horticultural Therapy

Con largo anticipo vi segnalo un appuntamento per il week-end a cavallo tra fine settembre ed inizio ottobre. Il 30 settembre e il 1 ottobre si festeggiano i venti anni di attività della Cooperativa sociale Agriverde nella sede storica del parco di Villa Seminario a San Lazzaro di Savena (Bologna). La festa è aperta a tutti e vi invito caldamente a partecipare (per gli appassionati del giardino storico domenica mattina ci sarà l’occasione unica per visitare l’adiacente Villa Bolognini-Salina al Farneto).

Tornando ad Agriverde, chi mi conosce sa che in quella Cooperativa ho depositato un pezzo del mio cuore e non solo per i 6 anni, durissimi e bellissimi, trascorsi dal 1989 al 1995; tante riflessioni ed azioni della mia vita hanno il segno forte di quell’esperienza.

Lì è nato il mio interesse per l’Horticultural Therapy. Il termine Horticultural Therapy (Terapia orticolturale), è un’espressione in lingua inglese che indica l’uso, attivo o passivo, dell’orticoltura, del giardinaggio e degli ambienti naturali per promuovere nelle persone salute, benessere e recupero psico-fisico.

L’ Horticultural Therapy nel mondo anglosassone si pratica e si studia con grande impegno: si svolgono corsi universitari per formare giovani da inserire nelle strutture sanitarie, nascono associazioni no profit per diffondere le attività, le istituzioni pubbliche creano osservatori che monitorano e verificano le esperienze.

In Italia tutto ciò ancora non esiste e venti anni fa quando Agriverde era ancora un pensiero nella mente di chi, a San Lazzaro di Savena, si occupava di psichiatria e servizi sociali, l’Horticultural Therapy non era neppure argomento di interesse.

Eppure, nel 1986, i servizi dell’allora USL 20, pensando quale potesse essere un’offerta lavorativa per le persone del territorio in situazione di svantaggio sociale, scelsero proprio attività quali l’orticoltura e il giardinaggio. I motivi della scelta riguardarono allora soprattutto aspetti legati al mercato del lavoro, alle tipologie di contratti possibili, alla disponibilità di personale con formazione specifica in grado di sostenere sul lavoro gli utenti dei servizi. Agriverde nacque da un’unione di giardinieri, ortolani, pazienti psichiatrici, i quali lavorarono insieme, confrontandosi con le fatiche di un mestiere e di un mercato. Questo gruppo crebbe con il contatto costante di “genitori” speciali: il personale dei servizi sociali e psichiatrici, che accompagnarono, ascoltarono, aiutarono a cogliere il senso e i modi del vivere un’attività lavorativa “speciale”.

Proprio lavorando ed ascoltandosi si scoprì che l’attività del giardinaggio e dell’orticoltura presentava aspetti peculiari di grande valore: prima emersero elementi di facile comprensione, immediati, legati all’esercizio fisico come una operosità utile per riprendere confidenza dopo un incidente o una malattia. Nel tempo emersero qualità diverse legate alla possibilità di appassionarsi a un mestiere in grado di offrire varietà, ricchezza culturale, identità professionale. Certo l’esperienza insegna che ciò non funziona per tutti, non esistono soluzioni universali, gli uomini non si appassionano delle stesse cose.

I principi dell’Horticultural Therapy, in Agriverde, si sono scoperti praticandoli. Il piacere di essere artefice della bellezza di un giardino, la soddisfazione di riuscire in una coltivazione risuonano in qualche modo nella sfera cognitiva ed emozionale di chi si applica. La scommessa poi di rendere ciò, non solo una terapia di supporto all’attività sanitaria, ma una offerta di lavoro a tutti gli effetti rende l’esperienza di Agriverde originale e preziosa.

Colgo l’occasione dei festaggiamenti per manifestare ad Agriverde, a tutte le persone oggi coinvolte, tutto la mia stima e favore possibile.

Un saluto grande e… segnatevi l’appuntamento. 🙂

Comments
6 Responses to “Agriverde: venti anni di Horticultural Therapy”
  1. Cat ha detto:

    il giardino che cura, chi se ne prende cura! bello scambio reciproco! saluti carlo alberto

  2. Marina Loni ha detto:

    mi sono persa passeggiando tra le pagine dei giardini di questo blog…grazie.
    Marina

  3. francisco panteghini ha detto:

    ciao!
    è ora di aggiornare il sito, non credi?
    mi sto interessando di terapia orticulturale , faccio il giardiniere e sto cercadno il percorso formativo migliore.
    puoi darmi qualche cosiglio?

    ciao

    francisco

  4. Message pour Raphaël DECERF

    Bonjour Raphaël,

    Peut-être te souviens-tu de nous ? Tu étais venu nous rendre visite mais cela remonte déjà à décembre 2006. Evidemment cela fait longtemps…

    Suite à l’invitation d’Emmanuel Renard, tu étais venu nous présenter ton travail et celui de la coopérative. Quelques temps après cette visite, tu as transmis un mail à Emmanuel nous proposant d’organiser un voyage en Emilia Romagna. Voilà, réflexion faite, nous sommes très intéressés par cette proposition et tout un groupe d’usagers voudrait se mobiliser pour organiser cette rencontre. Est-ce que ta proposition tient toujours ? Est-tu toujours dans les mêmes conditions de travail ?

    On attend ton feu vert pour te faire part de ce à quoi on a déjà réfléchi.

    Bien à toi et au plaisir de te lire.

    Marie-Anne DARIMONT – Assistante Sociale.

    CLUB André BAILLON asbl

    Centre de Revalidation Psychosociale

    Avenue de l’Observatoire, 20

    4000 Liège – tél:04/252.01.20

  5. cecilia ha detto:

    salve
    sono una psicologa e lavoro in una comunità di recupero.
    ho letto le pagine di questo sito e vi chiedo un aiuto perchè sto cercando di creare un progetto di garden therapy.

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