Appunti e appuntamenti

Ok, pigrizia batte volontà in questo inizio 2011 🙂 Eppure tante cose mi frullano nella zucca, l’ultimo viaggio di famiglia sull’Amiata è stata una vera miniera.
Alcuni appunti, in particolare su monte Aquilaia e monte Labbro, mi piacerebbe definire e condividere. Promessa.
A proposito di appunti, l’ultimo post dell’anno scorso, Josef, vi è stato inviato per un mio errore: era solo una bozza, segnata al volo nella dashboard di wordpress. Nel salvare evidentemente ho spinto il tasto sbagliato, “pubblica” e non “salva bozza”. Successivamente ho corretto il testo sul blog, ma chi è abbonato tramite mail si è beccato un bello… zibaldone! Sorry.
In questo periodo non scrivo ma leggo e quando leggo cose come questa paginetta di Cesare Brandi a seguire mi infiammo. L’ho tenuta con me in tutto il nostro viaggio attorno all’Amiata: uno stupendo invito alla montagna che in nulla è andato disatteso. Gustatelo, è una meraviglia!
Da lontano è d’un azzurro di pensiero e si vede il mare, si vede tutt’intero per un raggio lunghissimo, perché è il monte più alto della Toscana, e non si eleva da una catena ma si erge come un massiccio centrale in un gregge di colline e collinette che digradano lentamente. (…) Non si immagina che sia così verde, così folto e ricciuto. Nessuna montagna è più verde, più vestita, più inpenetrabile e intonsa dell’Amiata. Ormai ci si arriva facilmente, fino alla vetta, con una comoda strada, che caso raro, non ha intaccato troppo il vello di castagni secolari e faggi. Il percorso è come una caverna, ma che caverna gentile e luminosa. Si comincia con i castagni secolari dalla base, avvolti in se stessi come giganti incatenati: e quale ombra è più gradita di quella dei castagni, quale ombra è più grande del sottobosco dei castagni, un sottobosco con l’erbolina rasata, e il terriccio sempre un po’ umido, che sa di tutte le cose buone e sane, ed è inconfondibile e si respira come dopo una corsa a pieni polmoni: e poi le felci, i lamponi, le more. C’è tutto sotto quei castagni, e sembra di ritrovarci l’infanzia, il piacere e i giochi semplici, come i quattro cantoni e l’altalena, entro quell’ombra materna, con quei soldoni di sole tra i rami, un venticello che è come si nascondesse dietro i tronchi. Questi meravigliosi castagni stanno dunque alla base, dove finisce l’abitato di dell’Abbadia di San Salvatore, di Piancastagnaio, fi Santa Fiora, a anche di Arcidosso, tutti paesi che come una collana si fermano al collo mastodontico della montagna. E sono paesi di montagna, di pietra , e, per quell’aria fine, di cristallo. (…) Le acque scorrono come vene, da ogni parte lungo il Monte Amiata, e sono leggere e freschissime (…) Perché pare che il grande piedistallo su cui si eleva il monte, sia spugnosissimo e trattenga l’acqua che il grande vello arboreo centellina e mantiene (…) Di quando in quando, lungo la strada, si avanzano dei massi grigi, come d’argento antico, e quasi lucidi e lisci, enormi e protetta come baluardi, con certi licheni gialli quasi fosse il loro modo di arrossire.
da Cesare Brandi, “La montagna di bronzo”, in Amiata Storia e Territorio, rivista quadrimestrale, n. 2, 1988
Bene, torno al lavoro, non prima di segnalarvi due appuntamenti giardinieri a quali sicuramente parteciperò.
L’ultimo week-end di gennaio c’è l’interessantissimo corso pratico di potatura delle rose tenuto da Maurizio Feletig nel Vivaio Les Collettes a San Bartolo (Ra). Qui il roseto di Roberta presenta esemplari di ogni sorta e sarà molto stimolante vedere come Maurizio li affronta. Cliccate sull’evidenziato per il programma completo: Corso di potatura con Maurizio Feletig 29 e 30 gennaio 2011
Infine il curiosissimo ritiro verde invernale organizzato da Adipa Emilia Romagna presso la NOVA ARBORA con la partecipazione di Mario Mariani del Vivaio Central Park , Valerio Gallerani del vivaio Vita Verde, Fabio Giani collezionista di Glicini, Maria Cristina Grandi del vivaio Ninfa e Daniele Mongera giornalista di VilleGiardini. Un’occasione di scambi e conoscenze bella e importante. Vi aspetto, ecco l’invito: Vivaisti sotto la neve 5 e 6 febbraio 2011.
olà…bentornato amicogiardiniere dai tuoi avidi lettori..! silv.
Paolo, non vedo l’ora di leggere i tuoi appunti sui bellissimi luoghi che mi circondano.