Pianeta piante

« Ho perduto il mio tempo; la sola cosa importante nella vita è il giardinaggio » Sigmund Freud
La battuta di Freud in apertura è presa da un articolo di Liberation, qualche dubbio sulla veridicità (faccio fatica a pensare a un Sigmund così… arreso), ma voglio introdurre in maniera stuzzicante un tema che in questo 2011 vado preparando.
L’idea è riprendere il senso, il valore della “comprensione” della vita delle piante. in sintesi credo che il giardinaggio possa essere uno stupendo veicolo conoscitivo e il giardino il terreno di una importante esperienza di alterità.
No, non spaventatevi, nulla di strano, nessuna folgore new age ancora mi ha colpito, solo appunti di scienza, stupefacente scienza. Sono convinto che più ci si addentra nelle conoscenze oggi disponibili, più aumentano le sorprese, lo stupore verso il nostro amato pianeta piante.
Quest’anno per i miei corsi voglio provare ad inserire alcuni momenti “Ooh Ahh” che stimolino a considerare a pieno titolo, tra i piaceri giardinieri, l’incontro, la scoperta della vita verde nei suoi meccanismi profondi.
Per non finire sconsolato come Sigmund, con l’aggravante di essere noi giardinieri, riporto alcuni appunti sparsi che sono convinto avrebbero stuzzicato non poco il sant’uomo. Parto subito all’attacco e in suo omaggio rispolvero l’annosa faccenda delle piante che cambiano sesso… Ultimamante mi sto appassionando alla transgender Arisaema triphyllum; leggendo le sue note biografiche ho sempre più voglia di prendere cloni maschili, coltivarli e… sbirciare!
Sempre sul tema sesso (di gran moda in questi giorni) da tempo sappiamo della natura inpudica delle nostre amate: tutti quei gameti al vento, alla luce. Ecco che dalla ricerca arriva la scoperta del potere mutageno dei raggi ultravioletti. Si scoprono anche altre cose: alcune difficili da comprendere, lo sanno bene i ricercatori che hanno analizzato il Taxodium mucronatum di Santa Maria del Tule; ebbene questo illustre esemplare possiede più patrimoni genetici. Effetto mutageno dei raggi? Rimango senza parole.
Altra considerazione guardando questo gigante: la capacità di trasformarsi dei vegetali (altro che Yu-Gi-Oh! Federico 😉 ). Quante forme in una singola esistenza e che distanze dai nostri esemplari cittadini, dalle nostre piante standard. Tempo fa, grazie alla rete, ho scoperto i Ginkgo plurisecolari… Osservate bene questo esemplare in Giappone… Pensate ai Ginkgo Biloba dei nostri ambienti. Impressionante vero?
A proposito, torniamo a parlare di sesso: si perchè anche il Ginkgo è birichino. Ci siamo sempre raccontati tra giardinieri che si debbono usare cloni maschili perchè essendo il Ginkgo pianta dioica se si prende una talea da un esemplare femmina si incorre nei terribili puzzolenti frutti. Eh eh… Pare che i botanici non abbiano considerato l’effetto “Jurassik Park”. Ricordate cosa succede ai clonatori folli del T-Rex? Pare lo abbiano appreso anche i giardinieri di Kew Gardens… Eh si, a volte tra i maschietti spuntano… sorprese!
Ma torniamo al Taxodium a personalità plurima… Se su un unico esemplare trovo più corredi genetici cosa possiamo pensare? Ci trasformiamo tutti in neo vega-psichiatri o ci decidiamo a studiare il lavoro di Hallè sui genomi mutanti? Francis Hallè, che magnifici studi! A proposito avete mai letto ciò che scrive sulla timidezza degli alberi?

Tipa trees a Plaza San Martin. Tipa è un albero conosciuto anche come Palo Rosa, è una specie nativa usata in molti viali di Buenos Aires.
Ok voliamo più bassi… Ad esempio affrontiamo il tema del colore rosso permanente nel fogliame. Perchè esiste? Cambia il nostro modo di giardinare sapere che i ricercatori propendono nell’individuare in questo differente cromatismo una strategia di adattamento ai raggi ultravioletti? E ancora: è importante sapere che i rossi antociani nelle giovani foglie hanno una funzione “antigelo”?
Per tutte le Photinia fraseri Red Robin dei nostri giardini, io penso proprio di si! Non è più divertente, oltre che utile, giardinare sapendo un pò più di “fatti” sulle nostre amate? Non è uno stupendo modo per avvicinarsi, legarsi a questi sempre più misteriosi clorofillalieni?
Bene mi fermo qui, vi lascio con una bellissima lezione. Parla Stefano Mancuso.
conoscere è la parola usata dalla traduzione italiana della Bibbia per esprimere il sesso, l’affetto, il legame con il resto del creato 🙂 Avanti Paolo! Personalmente, sono pronta ad ascoltare (e confrontare) ogni meraviglia!
il vostro blog è quanto di più appassionante io in questo periodo possa trovare in giro, diciamo che siete tra i miei preferiti. grazie, marcella
Bello, appassionante, divertente. Come dovrebbe essere sempre una lezione.
Ecco Paolo ……….. benvenuto nel Badoliano!!!!!
interessantissima conversazione, ieri sera a Cesena: avrei fatto mille domande, invece sono riuscita a farne solo due. Ma le conserverò per Badolo !