Monte Aquilaia, i lupi, il naso di Ligabue… Appunti da una giornata speciale

Monte Aquilaia 3 gennaio 2011

Sole e qualche chiazza di verde sul pianolo dove il gregge pascola. E’ freddo, ma qui sottovento è un piacere rimanere. Gli agnellini poppano e giocano e  sono uno spettacolo;  nulla, tranne la coda tra le gambe del cane pastore, lascia presagire la scena che ci aspetta.

Ecco, è  una doccia fredda: sul sentiero brandelli di carne e ossa, pecore, montoni soprattutto, soprattutto sangue, sangue rosso, fresco, lucido. I nostri figli si stringono, muti, impietriti, il gregge a distanza ci osserva.

Come si affronta, condivide, un’esperienza simile? Si può rendere tutto ciò un occasione di crescita? Uhm… Il prontuario del buon educatore non ha pagine per la selvatichezza:  la natura non è didattica, è grande, imprevedibile, misteriosa e a volte fa paura… Molta paura.

Abbracciamo i bambini e ci allontaniamo veloci, si riprende il sentiero… camminando sapremo distrarci.  Prima però facciamo una cosa: lasciamo un po’ di pane al cane impaurito, chissà se ha provato a difendere o si è sottomesso e nascosto… Ci distraiamo, per fortuna la giornata è ancora lunga; la notte penseremo ai racconti, ora poche parole,  giusto per ricordare che ci siamo e abbiamo voglia di proseguire.


Sera: è un assalto, comincia Federico: ” ma i lupi sbranano tutti? Anche i bambini? I lupi arrivano anche in città? Sono più forti i cani o i lupi? Ma perché le pecore non sono scappate? Dov’era il pastore?”

Rispondo:  “Allora… Allora ci sono animali che mangiano le erbe e animali che mangiano la carne e altri ancora che mangiano sia erbe che carne, come noi. I lupi sono carnivori, mangiano carne cruda, non hanno coltelli e forchette e così fanno i macelli che avete visto. Una cosa sappiamo: ai lupi noi non piacciamo molto, forse è perché abbiamo troppe ossa e poca ciccia, comunque se non gli diamo fastidio loro ci evitano.

Come vi dicevo anche noi uccidiamo per mangiare, solo che noi gli animali che mangiamo li alleviamo, gli diamo la pappa e cerchiamo di farli stare bene, in cambio quando sono adulti li uccidiamo. Macello è il nome del luogo dove si fanno queste cose. Al macello gli animali dopo averli uccisi li tagliamo in tutti quei pezzettini che troviamo al super-mercato dentro i pacchetti di polistirolo e cellophane. E’ un luogo triste, eppure da lì provengono le nostre amate salsicce…

Ok adesso vi  racconto una storia vera, di un signore che si chiamava Ligabue: era un poco strano, ma bravo bravissimo a disegnare e a dipingere. Lui viveva nelle nostre campagne e scene come quella che noi abbiamo visto tante volte gli erano capitate… Lui le guardava, aveva paura, ma gli piacevano e poi le voleva dipingere… Era stato molto tempo anche allo Zoo dove ci sono gli animali che fanno ancora più paura come la tigre il leone… Gli piaceva molto anche l’aquila… Guardate questo quadro, quanto è tosta la sua aquila dipinta, i suoi artigli, il suo muso senza paura. Sapete che Ligabue voleva avere un naso come l’aquila? Che assomigliasse al becco, così ricurvo…  A volte sbatteva il suo povero naso contro il muro… Insomma lo voleva storto il suo naso, come l’aquila.

E’ bello immaginarci come l’aquila, la tigre il leone, con i loro uncini denti becchi è un po’ come quando sogniamo di avere tutti quei fucili pistole che ci sono nei videogiochi che vi piacciono tanto… Essere forti; figo no?

Però c’è una cosa che è bene ricordare, che come Ligabue anche noi abbiamo paura di fronte a certe scene. Paura della violenza, delle ferite, del farsi male… Allora è facile pensare di diventare forti come il più forte: forse per questo Ligabue voleva quel naso…

Comunque ragazzi nel gioco del più forte ci sono un casino di rischi: è come quando vi mettete a litigare tra di voi e finisce sempre con qualcuno che piange… Io penso che dobbiamo capire un poco meglio cosa serve la paura: non è una cosa brutta, avere paura aiuta, è come un campanello d’allarme per chi non vuole farsi male, vuole vivere di più e non ama le ferite, perché ferirsi (e ferire)  non è bello… Si sta male.

Ehi… Siete già addormentati?”

Comments
7 Responses to “Monte Aquilaia, i lupi, il naso di Ligabue… Appunti da una giornata speciale”
  1. la gaia celiaca ha detto:

    questo è un post bellissimo e prezioso.
    grazie di aver condiviso

    condivido anch’io

  2. Federico ha detto:

    bell’articolo!!!!!
    soprattutto mi è piaciuto il disegno di quel signore che si chiama Antonio Ligabue
    so’ anche il nome perché lo ho letto mirando il disegno con la freccia 🙂

  3. aboutgarden ha detto:

    sono fortunati i tuoi bimbi ad avere un papà così attento !
    simonetta

  4. rosmarina ha detto:

    mi piace questo proverbio
    “La natura insegna a sfuggir quel che dispiace o nuoce.”

    • Paolo ha detto:

      Vero, anch’io sento così… eppure la nostra “migliore” natura, l’umanità, è proprio nel cercare di affrontare il dolore e la violenza e riuscire, in qualche modo, a superarla e non solo sfuggendo ma… ragionando 🙂

  5. SILVIO ha detto:

    CHISSA”:
    se federico conosce le mine antiuomo?
    se le galline, potendo scegliere, accetterebbero due mesi di vitto e alloggio in cambio della vita
    se la natura insegna….. la gazzella è stata poco attenta alle lezioni
    federico anch’io vorrei dirti una cosa: tra tutti i predatori l’unico che ha l’aggravante dei futili motivi è l’uomo.
    un giorno spero di raccontarti come si fanno le salsicce
    ciao

  6. andrea ha detto:

    partecipare a cose del genere è un modo bellissimo per far avvicinare i bambini alla natura, non quella fantastica o letta sui libri, dico la natura, quella con la N.
    Il lupo non è solo quello cattivo di cappuccetto rosso e non è nemmeno un cagnolino è un Lupo; fa paura perchè quando lo incontri, ti fa sentire fuori posto. E’ lui che comanda…
    La volpe non è quella della volpe e l’uva, è furba, ma anche selvatica , non ama essere disturbata, perchè ancora una volta sei tu che sei fuori luogo.
    Quando si va in un bosco ci si rende conto di quanto l’uomo sia piccolo e non molto difeso, ecco perchè l’uomo distrugge i boschi… perchè lo fanno sentire piccolo ed indifeso, mentre si crede forte e grande perchè può segare un albero o sparare ad un lupo.
    Esiste il rispetto della natura e il rispetto chiama rispetto. Anche per le piante e gli animali è così.
    Grazie per ricordarcelo ognitanto
    Andrea

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