Forza schiappa

« Per me le vacanze sono tre mesi filati di senso di colpa. Visto che fa bello, tutti si aspettano di vederti fuori a “spassartela”. E se non stai fuori tutto il giorno, la gente pensa che c’è qualcosa che non va. Ma la verità è che a me piace di più stare in casa. Il mio ideale di vacanza è davanti alla tv a giocare alla playstation con le tende chiuse e la luce spenta. » (Dal Diario di una schiappa – Vita da cani, trad. di Rossella Bernascone, 2011)

indexMio figlio Ettore adora la serie Diario di una schiappa in particolare il quarto volume Diario di una schiappa – Vita da cani da cui ho preso il “fantastico” incipit  che avete appena letto.

Diario di una schiappa racconta le avventure di un undicenne di una moderna famiglia newyorkese. Fancazzista, traditore, cinico, simpatico, alla perenne ricerca di scorciatoie verso la realizzazione di ogni tipo di desiderio Greg è diventato un modello/idolo per folle di coetanei ai quattro angoli della terra. Il suo stile da furbetto svaccato ha conquistato una intera generazione. E che l’undicenne schiappa Greg Heffley a un adulto/educatore non ispiri fa parte del gioco, e del successo. Nella partita generazionale tutto sommato bisogna essere grati all’autore Jeff Kinney per aver dato forma ed espressione a tratti comuni dei ragazzini di oggi.

Per quanto mi riguarda con la schiappa, con le schiappe, ce la giochiamo; importante è che per casa girino libri e che se ne parli, si scherzi, si baratti. Federico questa estate per realizzare alcuni suoi desideri è dovuto passare sotto una gragnuola di autori: Gerald Durell, Konrad Lorenz, Richard Adams, Jack London, Italo Calvino, Linda Aronson. Se l’è cavata e soprattutto un mondo di storie è finalmente entrato nel nostro quotidiano.
Ok, stasera mi aspetta la lettura di schiappa volume cinque. Da domani Ettore interroga.

 

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