Seed Freedom
E’ una brutta vicenda quella della libertà negata all’uso delle sementi di varietà non registrate e ancora più preoccupante è la crescente estensione dei brevetti sul mondo vegetale che dall’accordo Trips in poi sta imprigionando l’agricoltura del pianeta. E’ un argomento complesso e per ricordarlo mi affido a questi estratti dal servizio di Report del 11 novembre 2013. Sono anni che il gruppo della Gabanelli segue questo tema e il lavoro presentato è sempre di grande qualità.
Con Emanuela ho deciso di sottoscrivere e divulgare l’appello di Seed Freedom e abbiamo firmato su www.seedfreedom.eu la Dichiarazione Europea del Seme che si oppone alla nuova proposta legislativa del Parlamento di Bruxelles.
Tanti i privati e le associazioni che stanno aderendo (alla mia firma il contatore segnava 15000 adesioni). Tra i più attivi la sezione italiana della Navdanya International di Vandana Shiva che da anni promuove campagne di sensibilizzazione come quella riportata in copertina.
Ok: firmiamo, sottoscriviamo, ma soprattutto piantiamo, seminiamo perché come dicono gli amici di Coltivare condividendo…
L’ha ribloggato su e ha commentato:
Il tema è molto delicato e anche se non siamo in prima linea come gli agricoltori abbiamo comunque un ruolo attivo da esercitare…
Bene: primo passo condividere 😉
Condivido totalmente la necessità di non restringere la “proprietà” delle sementi alimentari alle multinazionali
Bravo Paolo, grazie per questo post, ho firmato ora e i voti sono 21908.
ti auguro buone feste con Il brano finale di una poesia palestinese:
Non ho paura della vostra tirannia
non mi dispererò mai
perchè conservo un seme
un piccolo seme vivente
che custodisco
e pianterò di nuovo.