Le paludi magiche di Jan e le foreste viventi di Joan e Robert

A Bologna piove, nevica: ho tempo per un paio di segnalazioni veloci. La prima è Paludi magiche, un magnifico documentario di Jan Haft per la sua Nautilus Film, finalmente disponibile in lingua italiana grazie a Discovery Italia.
Incantato da questo lavoro sulle zone umide europee (le riprese provengono da Danimarca, Finlandia, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Svezia) ho sempre più la consapevolezza che l’attenzione e la cura verso i nostri habitat – in particolare quelli più delicati e rari – possa definirsi come una moderna forma di giardinaggio.
Magical Moors di Jan Haft – Produzione: Nautilusfilm – Germania 2015 – Durata: 93 min. Ecco il trailer e un’intervista concessa al Sondrio Festival.

La seconda segnalazione è una pubblicazione fresca di stampa della Timber Press (quanto amo questa casa editrice). E’ finalmente uscito il libro del fotografo Robert Llewellyn accompagnato dagli scritti della naturalista Joan Maloof.

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Robert Llewellyn, Joan Maloof, The Living Forest: A Visual Journey Into the Heart of the Woods, Timber Press, Oregon USA, 2017

Sono schietto: questo libro è semplicemente strepitoso. 300 magnifici scatti accompagnati da testi leggeri, toccanti.

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(Photo: Robert Llewellyn)

La sensazione è di essere presi per mano ed accompagnati con delicatezza in un mondo alieno, bello, magico, pauroso. Come scrive Joan la foresta non è qualcosa solo da comprendere, è anche e sopratutto una grande esperienza emozionale e non si riduce alla somma della visione scientifica e/o estetica.

…the forest is not only something to be understood, it is also something to be felt.

Mi piace quando penna e macchina fotografica si incontrano e si mescolano: la prima più lenta ma capace di raggiungere il sottile e dare assieme agli obiettivi fotografici una ricca visione tridimensionale.

Robert Llewellyn ha una lunga storia fotografica; date un’occhiata a questa galleria per conoscere il suo sguardo curioso, il suo essere un Dr. Suess versione naturalista che sussurra ‘Oh, ecco i posti dove andrei!’

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(Photo: Robert Llewellyn)

Infine due parole sulla associazione Old-Growth Forest Network fondata da Joan Maloof con l’idea di valorizzare le foreste vetuste riconoscendo ad esse, oltre al particolare ruolo ecologico, una fondamentale funzione di contatto in particolare per le nuove generazioni.

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Molti bambini oggi non hanno idea di quale sarebbe l’aspetto naturale della terra che li circonderebbe se fosse indisturbata. Quale specie di alberi crescerebbero? Quali animali vivrebbero lì? Come è possibile rimediare al ormai conclamato “disturbo da deficit di natura” dei nostri ragazzi se non ci sono luoghi da condividere ma solo storie sui libri?

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I Parchi Nazionali storicamente furono istituiti come luoghi di ricreazione umana e di ristoro spirituale, i benefici ecologici furono riconosciuti in seguito. Sarebbe una gran cosa oggi poter fruire delle foreste vetuste per trasmettere valori, patrimoni di conoscenze ed interazioni.

Possiamo dire ad esempio ad un bambino che le foreste vetuste sono uno dei pochi luoghi dove la terra viene creata invece di essere distrutta, ma la terra ha bisogno di essere sentita (to be felt) e se oltre a raccontarlo possiamo provarlo, viverlo insieme è tutta un’altra cosa, un’altra energia.

Brackenferns!

In Italia almeno sul tema della individuazione qualcosa si è mosso con il progetto “Le Foreste Vetuste nei Parchi Nazionali Italiani”, avviato dalla Direzione per la Protezione della Natura (DPN) in collaborazione con il Centro di Ricerca Interuniversitario “Biodiversità, Fitosociologia e Paesaggio”, la cui prima fase è stata realizzata tra il 2006 ed il 2008 ma che da allora non ha avuto purtroppo grandi sviluppi. Qui la pubblicazione del ministero foreste_vetuste_it

Sarebbe bello riprendere questo filo…

Comments
2 Responses to “Le paludi magiche di Jan e le foreste viventi di Joan e Robert”
  1. Rita Suprani ha detto:

    GRAZIE PAOLO per questo bellissimo articolo di Attraverso Giardini!

    Condivido la tua attenzione ai piccoli habitat delicati della terra, anche quelli vicino a casa (come le paludi, le brughiere, le zone umide)!

    Strepitose le foto gioiello di Robert Liewellyn, che non conoscevo e il progetto delle Foreste Antiche in tutto il mondo.

    Ancora grazie per questa straordinaria condivisione di amore e bellezza.

    Un caro saluto,

    Rita Suprani Ravenna

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  2. Davide ha detto:

    Meravigliose le gallerie fotografiche di Llewellyn e quale incanto sa trasmettere. La quarta fotografia della sezione dedicata agli alberi mi ha fatto avvertire un senso di lucida eternità. Grazie!