Attraverso giardini
“Attraverso giardini d’improvviso
belli tu porti, tu consolatrice,
tutto effuso il mio cuore alla fontana.
Ed io frattanto con il tuo rimango,
inesauribile, in questo giardino
bello e toccante infinitamente.
Come un bambino sta coi suoi futuri
e gran balocchi che non tocca ancora,
io costudisco i doni del tuo cuore.
E tu con il mio, frattanto, alla fontana
t’avvii. Ma intorno a entrambi siamo noi
questo stesso mirabile giardino.
Guarda, cosa non siamo? Siamo stelle
che di notte rispondono al giardino,
e la tenebra intorno alle alte stelle.
I fiumi siamo in terre sconosciute,
montagne delle terre siamo e dietro
siamo ancora la prossima distanza.
Soli, non siamo Angeli, riuniti
del nostro amore l’Angelo formiamo:
io l’andatura, tu la giovinezza
della sua bocca.”
Rilke, R.M., Attraverso giardini, trad. U. Marvardi, in: Poesia straniera del ‘900, A. Bertolucci (a cura di), Milano, Garzanti, 1958.
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