Ippolito dei fiori

” … di questo rapporto con la natura considero il giardino il mezzo, lo strumento migliore per realizzarlo, dove è possibile servirsi delle piante come termini di un linguaggio, dove si opera quella riduzione alla misura umana, a verbo, dallo sterminato e indeterminato al terminato, di un mondo di cui si rischia altrimenti ogni giorno di fare naufragio e di perdere i confini dell’io. Il contrasto della natura per sussistere, soltanto nel giardino riesce a farsi dialogo.”

Sì Ippolito, nel giardino, a volte, noi razza autistica, mostriamo verso la natura, qualcosa di altro dai soliti pugni… penso a qualcosa che indica una crescita condivisa e alla gioia di una bellezza che è stimolo alla vita.
Ippolito, Ippolito dei fiori (rubo questo perfetto epiteto a Francesca Marzotto Caotorta che oggi, sul domenicale del Sole 24 Ore, ben ti ricorda) Ippolito che non ci sei più: ci mancherai, mancheranno a noi giardinieri le tue parole corsare!

Ippolito Pizzetti è morto all’età di 81 anni il 16 agosto 2007

la citazione di apertura è presa da:

Pizzetti, I., Il giardino oggi come non è, come potrebbe essere, in: Il giardino. Idea, natura realtà, A. Tagliolini e M. Venturi Ferriolo (a cura di), Guerini e associati, Milano.


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Comments
2 Responses to “Ippolito dei fiori”
  1. luciana ha detto:

    Ho tenuto per anni sul comodino – rendendolo logoro e consunto – ‘ Pollice verde ‘ un vecchio libro di Ippolito Pizzetti in cui erano raccolti gli articoli di giardinaggio apparsi sull” Espresso ‘. Mi hanno sempre affascinato il suo stile aristocratico e bizzarro, il vastissimo sapere.
    Io personalmente gli devo molto.
    Un caro saluto Luciana

  2. Dami ha detto:

    ..Anche io ora ho sul comodino “Pollice Verde”. “Dove è il tuo tesoro, quivi sarà anche il tuo cuore”, ed il mio cuore è nel giardino, ed in questo giardino mi muovo cercando di misurare con amore i miei passi e le mie azioni e di seguire le orme delle persone che mi hanno – seppur senza saperlo – lasciato grandi insegnamenti. Come Ippolito Pizzetti, un Maestro, un poeta. Poeta poichè solo chi conosce concretamente l’anima delle cose, avendola assaggiata e provata – ed in questo caso solo chi come lui aveva veramente coltivato – riesce parlando e comunicando semplicemente senza alcuna vellelltà, dar luce e Vita alla poesia naturalmente contenuta in ogni cosa.
    Grazie.

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