Rina Gatti
Adesso è venuto fuori un sole improvviso, e, fuori dalla finestra, rivedo la sua luce dorata. Lo stesso sole, nella stessa posizione di allora, dalla stessa finestra. Ma tu casa non sei più la stessa, così malandata, trascurata come le campagne attorno, come l’aia divorata dai rovi e dalle erbacce, come la porcilaia dal tetto sfondato. Quella bella campagna verde, uguale e silenziosa non c’è più, i miei occhi stanchi non vedono più fiori e frutti ma solo case e capannoni. Non è solo nostalgia ma questa campagna era davvero stupenda, su questa piatta striscia di terra che arriva laggiù, dove il Chiascio e il Tevere si incontrano.
Domani ricorrono i due anni dalla scomparsa di Rina Gatti, l’autrice dei libri autobiografici “stanze vuote” e “stanze vuote addio”, due delle più belle ed intense letture che ho fatto negli ultimi tempi. Letture che vanno dritte al cuore e che, va detto, procurano diverse fitte; ciò nonostante ne consiglio caldamente la lettura.
Rina Gatti in questi due libri è stata capace di ritrarre la sua vita, la dura condizione contadina del secolo scorso, il paesaggio agricolo, con una intensità e una poesia degna dei grandi scrittori: non sono il primo a dirlo e contento di ciò passo felice la notizia 🙂
Un saluto grande
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