Liberate Ingrid!
Dalle foreste ancora cattive notizie: ancora una volta gli uomini vi intrufolano le loro nefandezze, è una pratica antica, è il versante di tenebra del nostro cuore che guida le orride vicende oggi rappresentate da questa immagine, pubblicata dai media, che ritrae la signora Ingrid Betancourt da duemilacentosette (sì, ho scritto bene, duemilacentosette) giorni prigioniera nelle foreste colombiane.
Per chi non conoscesse questa persona, vittima della barbarie e allo stesso tempo simbolo di lotta e speranza, invito a leggere e diffondere il sito betancourt.info e come esempio di solidarietà fra i tanti, invito a conoscere e imitare la mozione di sostegno del Comune di Arco.
Io che in questo blog parlo spesso di rapporti uomo-natura non riesco a trattenere un moto di sdegno per questa storia che ripropone tutta la miseria e il dolore che siamo capaci di infliggerci e che passa anche attraverso rappresentazioni di natura. E’ un piccolo dettaglio incastonato nella tragedia, quello della scenografia suggerita dai rapitori: Ingrid è ritratta seduta ad occhi bassi su una sedia con uno sfondo di boscaglia buia ed impenetrabile; l’immagine evoca un’idea di foresta cupa e maligna, quasi un tentativo di nascondere le responsabilità umane dietro qualcosa di ineluttabile: un trucco antico e spregevole.
Cambio scena, una boccata d’aria: lo faccio proponendo questa casa dell’architetto newyorkese Scott NewKirk.
Una costruzione semplice, persa in un bosco, i sensi immersi nella vegetazione, il cuore che respira e la mente che si placa. L’abbraccio di una foresta amica diventa un sogno, una preghiera per il futuro di Ingrid.
Un saluto grande
sostengo questo appello!
a presto
c.
Mi associo al tuo sdegno, grazie per avergli dato voce. A presto. Annarita
per firmare la petizione:
http://www.ingridbetancourt-idf.com/
http://www.ingridbetancourt-idf.com/base/article.php3?id_article=74
voli sempre alto! cat
grazie per l’appello che condivido pienamente
Mi sembra di cattivo gusto dopo aver fatto un appello per questa donna, gesto nobile, che tu metta un’immagine di un architetto e una bella casetta… ERA TROPPO ASPETTARE e FARLO FORSE ,UN ALTRO GIORNO?
QUESTO GESTO RAPPRESENTA LA MENTALITA’ ATTUALE…DOPO 10 RIGHE CANCELLI UN DRAMMA CON UN FOTO CON LO SFONDO DI UN BOSCHETTO…ERA QUELLO IL COLLEGAMENTO???
Non va bene non avere memoria ma di meno essere così superficiali!
Pensa se la famiglia vedesse questo!Ciao
Gentile Karina,
il post è un appello per Ingrid che contiene una riflessione sulla messa in scena della foresta ad opera dei rapitori. Mi dispiace aver offeso la tua sensibilità.
L’associazione con la “bella casetta” o meglio, con una dimora libera in una libera natura, è solo un augurio, un sogno, e, ripeto ciò che scritto, una preghiera per il futuro di Ingrid.
“…non ho voglia di niente perché qui nella giungla l’unica risposta a tutto è: no!” ha scritto Ingrid dalla prigionia: nella mia fantasia, per un attimo, ho trasformato quella giungla iin uno spazio che restituisca un piacere, una riconciliazione con la vita. Il rifugio nel bosco di Frank mi è venuto in mente come materializzazione di questo pensiero: una modesta fantasia, una piccola personalissima preghiera.
🙂 Ingrid è stata liberata: finalmente! Che bella notizia, sono contento, contento davvero: e che emozione le sue prime pubbliche apparizioni, quanta determinazione e dolcezza in questa donna. Chapeau Ingrid, chapeau 🙂