Cartelli per giardini

Ciliegio

Servitevi pure delle ciligie di tutti i rami a cui riuscite ad arrivare, senza rischiare di rompervi un braccio e senza rischiare di rompere un ramo. Sono come quelle del supermercato ma più buone. Lasciate le ciliegie più in alto agli uccelli. E’ un bene, perché ci fanno compagnia, cantano e poi, mangiando le ciliegie, seminano ciliegi in giro e ci saranno altre ciliegie da raccogliere.

Faggio pendulo

Qui sotto si può andare a fare tana, a chiacchierare, a dormicchiare, a fare piani segreti. La precedenza è per i bambini, perché senza questi giochi non crescono. Se vogliono provare l’ebbrezza di tornare piccoli,  possono andarci per poco tempo anche gli adulti, meglio se accompagnati da bambini, ma lascino gentilmente il posto pulito e stiano attenti alla testa: è bene che ci siano rami bassi, perché per i bambini è un’avventura.

Canna palustre

Qui è bello giocare ad essere tigri e a fare agguati ma anche a farsi cimieri da indiani con i pennacchi, a costruire aquiloni con le canne più leggere oppure capanne, lasciando le canne dove sono e legando le punte. Si possono usare le foglie come carta su cui disegnare con i pennarelli e un sacco di altri giochi li potete inventare voi, sennò non c’è più gusto. Però non tagliatele tutte in una volta: pensate anche agli altri bambini e a quello che potrebbero inventare, così poi fate scambio.

Rovi

Se è stagione, è permesso fare man bassa di more. Ma non tutti vicini: per la golosità c’è rischio di inciampare uno addosso all’altro e di farsi male con le spine. Le spine però si possono staccare delicatamente e usare per  spillare le foglie e farsi un cappello, una tenda da capanna eccetera…

Trifoglio

In caso di buchetto nello stomaco, si possono prendere i fiori e succhiare la base di ogni petalo: è zuccherina. In caso di buco, rivolgersi al melo là in fondo, oppure alle giuggiole qui a destra.

Aglio selvatico

È permesso raccogliere i fiori puzzolenti per fare scherzi ai grandi. Non pesticciare troppo, altrimenti non ce ne saranno più per fare scherzi anche altre volte

ECCETERA…

Comments
10 Responses to “Cartelli per giardini”
  1. Cecilia ha detto:

    Allora, giardinieri, paesaggisti e operatori del settore, chi se la sente di dar seguito nei fatti alla divertentissima proposta di Emanuela? si aprano le danze e si espongano i cartelli…

  2. Paolo ha detto:

    Emanuela, questi cartelli nei nostri parchi? Ahi ahi: Sanzioni in agguato!!! Se leggiamo con attenzione molti dei regolamenti comunali sull’uso del verde pubblico queste proposte sono eversive!!!

    Per fortuna qualcosa si muove: ad esempio leggendo il nuovo regolamento del verde del comune di Bologna sono rimasto favorevolmente colpito da questa nuova introduzione che permette finalmente di “toccare” un poco di più il verde:

    Art 21
    h) è ammessa la raccolta in misura limitata ed occasionale di parti di vegetali (foglie, fiori,
    frutti, semi) a fini didattico-naturalistici o di ricerca.

    Altro baluardo normativo a cui mi appello e che si trova in diversi regolamenti è la seguente espressione

    … è ammesso il gioco libero di tipo leggero, quello cioè praticato da bambini di età inferiore ai 12 (dodici) anni;

    Che sollievo! 🙂

  3. Paolo ha detto:

    Ahia come non detto 😕 : non avevo letto bene la seconda parte del punto h: purtroppo non cambia nulla rispetto al vecchio regolamento del comune di Bologna ovvero il succo è che… Senza liberatoria non si raccogliere una foglia! 😯

    Art 21
    h)
    è ammessa la raccolta in misura limitata ed occasionale di parti di vegetali (foglie, fiori,
    frutti, semi) a fini didattico-naturalistici o di ricerca.
    Tale attività risulta subordinata, per privati, aziende commerciali o altri soggetti, al rilascio di
    specifica autorizzazione da parte del competente Settore comunale o da Istituti
    e Centri riconosciuti dall’Amministrazione Comunale;

    Cara Emunuela, come dice Ettore: ci vuole un nuovo comincio 🙂

  4. cat ha detto:

    io aggiungerei cartelli anche del tipo:
    Morus alba “Pendula”: gelso – vietato mangiare i frutti senza sporcarsi – mamme lo ordina il sindaco!
    ciao Emanuela e ciao anche al Paolo, cat

  5. Pia Pera ha detto:

    Bellissimo! adoro questi cartelli, cosi luminosamente ragionevoli e liberi da ansie e superstizioni!

  6. emanu ha detto:

    Grazie! Ora pensiamo a metterli e vediamo l’effetto che fa! 😉

  7. silvio ha detto:

    Ciao Cecilia rispondo a te in particolare. quello che emanu ha scritto è giusto per chi lavora con i bambini. Perchè ti rivolgi a noi ” operatori del settore”,di un altro settore quello della manutenzione del verde che ha come obbiettivo far quadrare un bilancio. L’educazione dei bambini è il lavoro degli insegnanti, degli educatori e dei genitori che in alcuni casi sono anche giardinieri. Invece leggendo si intravede un mondo incantato alla remì che gira per i boschi con le sue caprette, costruisce rifugi sugli alberi e gioca lungo i ruscelli (dove sono che anche i pescatori non tengono un pesce per paura di malattie). Raccogliamo le ciliege ma soprattutto state attenti ai contadini che se vi beccano vi sparano col sale. Se volete fare tana sotto un fagus pendula prenotatevi perchè in tutta bologna non ve ne sono più di dieci e se dei bambini di una città come bologna vogliono fare una tana con le canne è meglio trasferirsi o a pomposa o a volano. a memoria non mi vengono in mente luoghi dove trovare abbastanza canne( che non sia pzza verdi ma non vanno bene).Voi il futuro lo vedete come il casoncello io lo vedo come blade runner.
    Se aspettiamo vediamo chi ha ragione.

  8. emanu ha detto:

    Forse il futuro è la proiezione di quello che si ha dentro, Silvio e se si continua a stare qui ad aspettare che sia la Storia a prendere il nostro futuro in mano, facciamo come quelli che, per mangiare, aspettano che sia lo Chef che si accorga che hanno fame. Non credo che i bambini siano affare solo degli educatori o dei giardinieri con figli bambini. A meno che anche i bambini li lasciamo alla Storia, ai Collegi, a chi li vuole vedere tutti belli inquadrati e consenzienti… Che i bambini crescano con antenne “verdi” e attente ai beni collettivi, è affare di tutti. Perfino in senso utilitaristico. Il futuro è loro e se non ce ne occupiamo tutti quanti, ognuno con la sua parte di disponibilità, non avrai tempo di fare quadrare i bilanci e men che meno di difendere casoncelli. Perché invece non provi a spiegare a quelli che incontri COME si fanno a far quadrare i bilanci con il verde? I casi sono due: o si convincono a distruggere tutto quello che hai appena realizzato, in modo che tu possa ricominciare il lavoro (e guadagnare di più) o capiscono i bilanci come i frattali e si rendono conto che i soldi pubblici sono anche loro.

  9. silvio ha detto:

    Tu pensi di cambiarla la storia? io penso che quando ci va bene riusciamo a migliorare la strada che percorriamo. Insegni di mangiare le ciliegie dagli alberi arrampicandosi sui rami e c’è una scuola a ferrara che proibisce di avvicinarsi agli angoli correndo troppo forte perchè ci si può fare male. numericamente sono 20 insegnanti a 1 e se la cosa la estendi vedi un pò la proporzione. Certo non è un buon motivo per non fare quello in cui si crede ma i discorsi da esaminare sono tanti. Qualche tempo fa un bimbo si è fatto male perchè l’altalena si è rotta e la ditta che ha in appalto la manutenzione è stata incriminata. Nessuno è andato a verificarel’appalto se era equo o se è stata presa per la gola per poter accedere ad altri lavori. Peggio ancora se magari la ditta ha vinto l’appalto per motivi politici poi subbappalta ad altri impiccandoli ulteriormente. Emanu hai fatto dei cartelli giusti e divertenti poi un bimbo cade da un ramo e i genitori ti asfaltano di querele, te la senti di correre questo rischio? Ho giocato anni a rugby uno sport che considero estremamente formativo, ma quante mamme ho visto andare dall’allenatore e protestare perchè il figlio è tornato a casa con un livido, le stesse che cosa direbbero della selvatichezza che proponi ai bambini. Perchè oltre a salire sugli alberi non gli insegni ha tirare il collo alle galline perchè appena finirà la terza guerra mondiale bisognerà sapere fare anche quello ( einstein). Forse questa parte la demandiamo ai professionisti( allevatori) che anche loro devono far quadrare dei bilanci come gli agricoltori, come i giardinieri non come gilles clement che ci insegna a fare giardini come se tutte le committenze fossero migliardarie. Lui ha scelto la strada giusta io sono un pirla.
    Con affetto ciao

  10. emanu ha detto:

    Ma, Silvio, forse ognuno sceglie semplicemente la strada e le occasioni che gli si presentano. Se hai da coltivare un fosso, lo coltivi in modo diverso che se fosse un bel pezzo di terreno piano e ricco. Ma questo vuole forse dire che lo coltiveresti male? No, certo. Ho visto fossi di cui mi sono innamorata ed erano coltivati da un casellante. Per il resto che dici, io credo che il sale debba restare sale e poi tocchi a chi sala di metterne poco o tanto a suo gusto. Io tento di insegnare a camminare (anche a tirare il collo alle galline, se serve, sì, perché non soffrano troppo). Ma desidero insegnare un contenuto, non una ricetta da applicare tal quale a tutte le circostanze. Le circostanze appartengono alle singole persone, alla loro attenzione e alla loro sensibilità. MA QUESTO VALE ANCHE PER I GIARDINI, VERO? Tu ti dai un sacco da fare per mettere a dimora piante e panchine e poi i vandali mandano tutto a catafascio in tre giorni. Chissà se quei vandali lo sanno che per far crescere una pianta ci vuole un po’ di tempo o se credono sinceramente che per farla crescere basti chiamare un giardiniere che la metta giù già bella e pronta…

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