Teste germogliate, farfalle, semini e bacchetti

Fire and Iron in association with Castle Gardens. Whirling Butterflies. Designed by Fire and Iron Castle Gardens

OOh carissimi, inizia in pigrizia per il giardiniere questo 2010: nevica! Che vuoi fare oltre a sgrullare le piante imbiancate? Fuori è bufera e qui accanto al mela computer si sta proprio bene.

Fire and Iron in association with Castle Gardens. Whirling Butterflies. Designed by Fire and Iron Castle Gardens

Al calduccio  scorro  le immagini in memoria con il buon proposito di ordinarle, poi trovo queste di due anni fa: siamo al festival del giardinaggio di Hampton Court.  Nella foto sono ritratte le favolose shoot head di Simon Mahoney. Che belle! Cavolo come ho potuto dimenticarle? Alè, attacco adolescenziale, siccome non ho le cinque sterline per acquistarle (cinque e mila) vado a prendermela con il mio legnetto di liquerizia e… nel morderlo, ho una reverie da urlo: il vinile Camembert Electrique dei Gong (alzi la mano chi li conosce che diventiamo subito amici… 🙂 ). 

Per mille farfalle e per mille formaggi elettrici  o mille teiere volanti: meraviglia delle meraviglie!

Eh si: questo 2010 parte proprio alla grande, ascoltando la canzone qui sotto in versione You Tube, Fohat scava buchi nello spazio io mi immagino a seguirlo, Fohat (Fohat? l’energia cosmica? l’anarchico flottante? il dottor Ottava?), a seguirlo con semini e bacchetti: sai che semina con tutti quei buchi? Tutto ciò senza fumare e bere: giuro!

Buon anno! 😉

P.s.

Ho appena scovato il libretto di Stampa Alternativa 1980 What’s Gong  On. Queste le prime fondamentali righe:

Tutto è zero prima del grande uno.

….

La Gong band fu formata a Parigi dopo una visione energetica nel ’66 attraverso un alieno australiano poeta e musicista. Da allora è esistita come un veicolo per una moltitudine di musicisti e stili musicali, molti dei quali sotto la supervisione delle guide spirituali di Gong chiamate dottor Ottava, medium l’alieno e la sua yonica concubina, che hanno contribuito ad uno stile di canto mondiale verso una musica chiamata sussurro spaziale, derivante dai canti d’Atlantide. Questo sussurro spaziale, unito alla magica tecnica della chitarra battente chiamata glissando praticata dall’alieno, è il veicolo basilare per l’elevazione della coscienza praticata dal dottor Ottava tramite i musicisti Gong.

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Comments
26 Responses to “Teste germogliate, farfalle, semini e bacchetti”
  1. patrizia ha detto:

    questi incredibili suoni anni ’70…ahh ma allora…ce li eravamo dimenticati, quante cose si dimenticano… quasi, quasi si diventa malinconici, per fortuna che c’è il sole e il cielo è blu, merci pour le Camembert

    Patrizia.

  2. kong(zhong) ha detto:

    Non ho parole….
    questa volta voglio scriverlo invece di sorvolare come spesso faccio.
    Rimango basito, impotente, con il cervello in pappa di fronte a questo elogio al delirio!
    L’ho letto 4 volte ma nemmeno pensando che gli autori si siano fumati tutto il giardino riesco a capirlo.

    Paolo, credo che il grande uno non sia ancora arrivato. Siamo ancora a zero…

    • Paolo ha detto:

      Dai Kong(zhong) non fare così. Nella vita la fantasia è sale. 🙂

      Ti propongo questo capolavoro di Hayao, finalmente disponibile anche in Italia, e dimmi se dopo averlo visto non ti senti meglio… Senza aver fumato e bevuto naturalmente… 😉

  3. patrizia ha detto:

    io non fumo e non bevo… sono così al naturale!

  4. patrizia ha detto:

    Amo Miyazaky…ma, Paolo, hai veramente trovato il dvd in Italia ? E “Porco Rosso” che tu sappia si trova ?…E “la città incantata”?, che cosa meravigliosa! Il disegno è il mio mestiere e anche dal punto di vista artigianale sono dei capolavori… la fantasia, nella vita reale, a volte è considerata quasi male. Che tristezza. Fortunatamente nella stufa c’è Calcifer tutto allegro, c’è il sole e io vedo dei bellissimi monti…

    Un abbraccio, Pat.

    • Paolo ha detto:

      Ciao Patrizia. Si Totoro finalmente è in edizione italiana. Io l’ho comprato qui.
      Come tanti fans italiani di Hayao aspetto sempre Nausicaa il suo primo grande capolavoro. L’ho visto in inglese ed è…. Wow 🙂

      Ah, ho appena scoperto che IBS ha messo in vendita Nausicaa fumetto: assolutamente da leggere. Ricordi? Ne avevo parlato qui. 🙂

  5. silvio ha detto:

    tottoro è un puscher?

  6. Paolo ha detto:

    Totoro è il mio maestro giardiniere caro Silvio 🙂

  7. equipaje ha detto:

    Fantastica la scena del sogno! 🙂

  8. patrizia ha detto:

    Manifestiamoci amanti di Miyazaki ! Ho camprato ieri Totoro con ibs e l’aspetto con ansia.
    Qualcuno mi ha promesso “Porco Rosso”, di cui si parla anche nel blog della Compagnia del giardinaggio…e avanti con i sogni…
    Comunque anche Nausica esiste in dvd, io l’avevo scaricato, ma non si godeva perchè la qualità era pessima.

  9. emanu ha detto:

    Totoro è bello perché fa vedere le cose come stanno. La bellezza sta nella sua semplicità, nella resa straordinaria dei bambini così come si esprimono, sognano, immaginano, vivono in un contesto di natura rispettata e anche utilizzata. Non ci sono “effetti speciali” guerre, eroi. Niente. E’ tutto normale, anche la fantasia. E questa cosa è la meraviglia.

  10. patrizia ha detto:

    Buongiorno !
    qui, fra i monti che non vedo perchè la nebbia avvolge la casa, mi guardo Miyazaki.
    Ho “Nausicaa della valle del vento” in italiano !

    Un abbraccio nebbioso, Pat.

  11. Paolo ha detto:

    Patrizia davvero esiste Nausicaa in commercio? Io ho una vecchia copia presa dalla televisione con una traduzione orrenda (sembra più dialetto che italiano). Di altro non ho mai sentito dire. Anni fa comprai via Amazon l’originale della Disney (si perchè ahimè tutte le opere di Miyazaki sono commercializzate da loro) con lingua originale e inglese.

    Tu cosa hai?

  12. patrizia ha detto:

    Buongiorno Paolo,
    volevo assolutamente trovare “Porco Rosso” e frugando nei meandri di internet ho trovato qualcuno che si firma Calcifer che, per 17 euro, mi ha spedito (masterizzati molto bene) Porco rosso in giapp con sottotitoli italiano, Nausicaa in italiano, Kiki’s delivery service in italiano e Principessa Mononoke, italiano.
    Avevo la città, il castello errante, Ponyo e Totoro.
    Calcifer comunque ha tutto di Miyazaki, anche quelli del figlio.
    Io ho digitato Porco Rosso (interessanti gli appunti su vikipedia) e guardando le varie pagine ho trovato un sito tipo e.bay, ma piccolo, dove c’è Calcifer, non ho la sua mail perchè ci siamo accordati dal sito stesso.
    Altra notiziola: fine giugno Marina Giudici di Adipa organizza un”pellegrinaggio agli asfodeli”, in un posto qui vicino(Vidiciatico) ed io e un’amica organizziamo una piccola cosa in un borgo a luglio, ti manderemo il programma.

    Dai ghiacci, Pat.

  13. artur scantini ha detto:

    Buongiorno. Interessante blog, complimenti. Ma dove lo hai scovato il libello il questione??

  14. Chorima ha detto:

    Simpatico il video.

    Ma se lo vedessero qui in Galizia, nel nord-ovest della Spagna, molti morirebbero dallo spavento. Piú che un sogno sarebbe la rappresentazione di un incubo.

    Saluti

  15. valeria ha detto:

    ehi, ma qui è diventato un covo di pirati!
    caro Paolo, io concordo con Chorima; secondo me il bello dei film di Miyazaki è in questo equilibrio tra morbidezza cicciosa e terrore. se ci fai caso i personaggi di fantasia “buoni” sono sempre lievemente inquietanti, di sicuro non rassicuranti. totoro sa provocare un vento fortissimo e chissà che altro, ha una bocca spaventosamente grande, fa dei borbottii che gelano il sangue nelle vene. e “la città incantata” fa paura ai bamboretti piccoli.

  16. Chorima ha detto:

    … non farebbe paura ai piccoli, ma ai grandi!
    E’ la natura rigogliosa che spaventa, la crescita “smisurata”, le piante che invadono il territorio umano, che minacciano le case, che nascondono improbabili ombre pericolose, animali famelici e serpenti velenosi.
    E d’altra parte l’ambiente originario doveva essere (ed é ancora in zone relitte) selvaggio, lussureggiante, impenetrabile, umido ed oscuro. Insomma, una vera meraviglia. Ma chi ci ha dovuto combattere contro questa natura desbordante si sente ancora indispettito. Allori, salici e sambuchi i piú odiati. Piú ti accanisci contro di loro e piú loro rigermogliano con forza. Una condanna o come dicono qui una “peste”.
    Capisco il retaggio culturale, ma ancora oggi é mai possibile che i “giardini” debbano essere desolate spianate d’erba (di cemento in molti casi) con pochi arbusti rachitici e avviliti a cui non si permette di superare il metro di altezza? Quando un albero supera i “limiti consentiti” lo si taglia al piede e si ricomincia da zero.
    Ma non si dovrebbe educare la gente ad un rapporto equilibrato e sereno con la natura? Insegnare che la natura non é nemica, anzi la nostra migliore amica? Che senza di Lei non siamo niente?

    Ben vengano i cartoni animati, anche se fanno un pó di paura.

  17. Il fu Gatto Silvestre ha detto:

    Lo diceva già Bruno Munari che se filmassimo una pianta che germoglia, e ne accelerassimo poi la sequenza, ci sembrerebbe di vedere un’esplosione atomica… Ho guardato il video solo ora, stimolato dalle osservazioni di Chorima: anche da questo versante, si arriva a un tema che ha ormai abbandonato il recinto (il “garten”, appunto).
    Forse è nel destino di ciò che è chiuso, l’aprirsi. Forse la natura, come ebbi modo di dirle, Paolo, ha riaperto un’agenda di indirizzi e sta chiamando un po’ in giro per capire chi risponde o meno alle necessità dei tempi.

  18. emanu ha detto:

    suggestiva idea Fugatto! :-). Non è certo che sia il brodo che invade il pane o il pane che assorbe il brodo ma di sicuro c’è una tale saturazione di artificialità che si ha voglia di correre qualche rischio per ritrovare almeno un po’ di naturalità.
    Mi viene in mente un passaggio di Michel De Certeau, L’invenzione del quotidiano, Edizioni lavoro. Nella città, luogo di spostamenti previsti, traffico canalizzato, espansione progettata, vita controllata per antonomasia, i camminatori o i ciclisti, rappresentano l’aspetto anarchico, imprevedibile, creativo… Come le “erbacce” in un giardino, no? Forse abbiamo voglia di un po’ di disordine, di spontaneità, di sbrigliatezza. Ma questo è il punto: “o” è una cosa “o” è l’altra, oppure “e” una cosa “e” l’altra, sapendo stare bene in entrambe?

  19. patrizia ha detto:

    …ma qui si va avanti con le chiacchiere…vi ricordate il piccolo Idefix, il cagnolino di Obelix, che si dispera quando i romani disboscano per fondare una nuova città? Poi passa il druido Panoramix che lancia magiche ghiande e gli alberi, velocissimamente, ricrescono!
    Quante frane e smottamenti sarebbero evitati se la gente non delirasse disboscando,tagliando,capitozzando e torturarando in vari modi gli alberi.Viva gli alberi,viva le querce centenarie,viva le ghiande!

  20. rosmarina ha detto:

    sta crescendo tutto in modo impressionante,mi immagino la notte un grande Totoro che respira,bambini e babbi selvatici che scappano da casa per correre e partecipare al prodigio della natura.
    Con questa pioggia e poi il sole non si riesce a stare dietro all’erba,però che meraviglia.
    Il grande Totoro di notte lavora,ma di giorno si aggirano i killer,vedo sempre più frequentemente bordi delle strade,vigneti,giardini dove è stato usato il diserbante, viene usato sempre più spesso e sempre più alla leggera,senza pensare ai danni che provoca e a tutto quello che c’è dietro .
    Di sicuro qualche giardiniere conoscerà il “roundup” la monsanto lo spacciava per ecologico,ma era una pubblicità scorretta,tanto è vero che sono stati fatti dei controlli e la monsanto è stata multata perchè era falso.
    Piove non posso lavorare e dopo aver visto l’ennesima proda gialla rossiccia rinsecchita mi sono messa a cercare notizie sui diserbanti e ho trovato questo
    http://laverabestia.org/play.php?vid=1322

    • Paolo ha detto:

      Mamma mia Rosmarina che faccenda brutta questa della Monsanto! Brutta ma da guardare in faccia. Riporto il motto del sito che ospita questo video

      La neutralità favorisce sempre l’oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato