Grazie Persolino

Federico e rosa ‘Belle Portugaise’

Da 3 anni la terza domenica di maggio ho un appuntamento fisso: la visita al roseto di Persolino nei giorni di festa dell’ Istituto Professionale Statale Agricoltura e Ambiente “Persolino” di Faenza.

Ogni volta, con la mia famiglia e gli amici che si aggregano, torniamo a casa con il ricordo di una giornata stupenda, non solo per le rose, puro godimento per gli appassionati come noi, ma per le tante cose proposte con cura: da quelle più impegnative dedicate agli adetti ai lavori a quelle più ludiche come il permesso, per grandi e piccini, di raccolta delle ciliege direttamente dagli alberi (particolarmente apprezzato dai miei figli).

Da semplice cittadino ci tengo a fare i miei complimenti a questo bell’esempio di scuola agraria pubblica. Una scuola pubblica (lasciatemi ancora sottolineare questa parola) che riesce a presentarsi nelle sue giornate di festa con passione, voglia di fare e, cosa bellissima, con allegria. Ho molto ammirato le facce compite degli studenti che ti servono il pasto (ottimo), ti fanno da guida nel roseto, ti “palettano” per il parcheggio. Ho gioito poi per le stesse facce allegre e giustamente chiassose colte nei momenti di relax: facce di ragazzi che ieri c’erano, che ci tenevano e che, evidentemente, hanno trovato maestri capaci e spazi adeguati. Ancora complimenti, a tutti.

Per quanto riguarda il roseto, oggetto principale della nostra visita, dico che è una occasione unica per ammirare esemplari di rose difficili da trovare e che qui è possibile imparare ad amare (Per conoscere la sua storia e le piante presenti vi segnalo l’ottimo lavoro di Maria Eva Giorgioni: Rose daltri tempi : le rose del vecchio mondo nell’Emilia Romagna di oggi / a cura di Maria Eva Giorgioni. – Vernasca : Ace International, 2003).

Personalmente nel roseto ho preso una clamorosa scòffia (ovvero cotta, innamoramento) per Rosa ‘Belle Portugaise’ (Gigantea) una rampicante dai grandi fiori profumati e cadenti, color rosa chiaro leggermente venato di salmone, fiori che si ammirano appieno solo dal basso e che letterelmente fanno perdere la testa…

 

Vi segnalo poi un esemplare stupendo di ‘Souvenir de Madame Léonie Viennot’. Un’altra rosa rampicante, con boccioli profumati, eleganti che aprono in fiori stradoppi, con colori che si muovono dal giallo macchiato al rosa vivo al rosso quasi ramato.

Infine un discorso a parte merita la collezione curata dall’Università di Bologna che propone un trial di rose moderne di assoluto interesse…. ma di questo vi parlerò una prossima volta.

Un saluto grande 🙂

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  1. […] si adattano meglio al clima della bassa padana: nel trial di rose tapezzanti che potete trovare a Persolino, mio riferimento primario, fanno sempre ottima […]



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