Educare al giardino, un libro

Da adolescente non amavo molto la scuola di agraria e capitava spesso che alla mattina marinassi l’appello (a Bologna si dice fér fughèn). Non ero il solo a farlo, solo ero invece nei posti dove andavo a spendere il tempo rubato: boschi innanzitutto, in particolare quelli delle colline sotto San Luca a Bologna, presi dal versante della Croce di Casalecchio.

Lì, sul limitare, c’era il luogo più amato, il giardino abbandonato di Villa Federzoni ora Villa Paolina a Bologna. Che fascino la lunga scalinata in cotto sbrecciato e massi di gesso, tutta invasa dal bosso non potato e ad ogni pianerottolo infestata di rovi e rose magnifiche e sconosciute… Non ho mai dimenticato quell’intrico di vegetazione e quelle piante domestiche, tutti insieme a lottare, per sopravvivere.

OK, ne parleremo insieme Mercoledì 30 maggio alle ore 18 a Casalecchio, in biblioteca, alla presentazione del mio Educare al giardino: vi aspetto 🙂

Comments
5 Responses to “Educare al giardino, un libro”
  1. patrizia ha detto:

    che bello condividere le passioni. belle le foto, ci sono soci adipa tra noi? io sono nel Lazio mi piacerebbe condividere letture e piantagioni. buendia

  2. Cecilia ha detto:

    Ciao a tutti, sono Cecilia, Tagliaferri da sempre e Tasini da un po’.
    Per prima cosa volevo ringraziare le persone che sono venute ieri sera alla presentazione del libro di Paolo, una bella serata e tanta gente. So che alcuni sono arrivati attraverso questo blog. Io ero in un angolino con i libri e non vi ho incontrati, ma mi è dispiaciuto, mi piacerebbe molto sapere chi siete! Questo è uno strano blog, con tanta gente che legge e pochissimi che scrivono, benvenuta Patrizia!
    A chi ne ha voglia faccio una domanda: c’è qualcosa che trattiene le persone dall’interagire, dal lasciare e scambiarsi commenti? Forse il tono del discorso è così intimo e serio che ci si sente inopportuni ad infilarcisi in mezzo? O forse chi è avvezzo a questi toni frequenta più libri che blog, chi invece è abituato ad interagire in Internet lo fa su altri piani, più veloci, e qui non trova eco, quindi si astiene?
    O cos’altro?
    Se vi va mi piacerebbe parlarne insieme, se no un saluto a tutti lo stesso e un abbraccio grande a Carlo Alberto, amico e principale commentatore di questo blog!

  3. cat ha detto:

    tu per giardini abbandonati, io per boschi, facendo fughino con un vecchio pulmino fiat 900…saremo strani?!
    ciao Cecilia, forse hai ragione, commentando post così intensi si ha sempre la sensazione di essere inopportuni, si vorrebbe non cadere nel banale, ma, a mio avviso, anche un semplice: quanto mi piace quello che scrivi!!, ogni tanto ci vuole proprio!
    Lettori fantasma: è ora di togliersi il lenzuolo! ;o)
    un caro saluto
    carlo alberto

  4. silvana ha detto:

    ….io avevo cercato d’interagire… poi ho lasciato un pò perdere… avevo la sensazione di parlare da sola. Mi fà molto piacere sapere che altri hanno avuto il medesimo pensiero.
    Un saluto caro a tutti. Silvana

  5. Silvio ha detto:

    ciao Paolo sono Silvio forse sono la tua anima del giardinaggio, pragmatico e troppo legato al quotidiano del nostro lavoro,al confronto con le realtà dei clienti e molto lontano dai grandi giardinieri e paesaggisti, anche se non mi sento per nulla inferiore a nessuno di loro (a nohhhh!!!) comunque mi ha fatto molto piacere venire alla tua presentazione e spero presto di poter commentare il tuo libro.
    Ti prometto che se capiterà un’altra occasione ti accendo un dibattito fantastico. ciao.

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