Giardini per crescere
Sabato scorso da Carlo alla lezione sui giardini del mondo avevo la fevella allegra. 🙂
Chi si aspettava una illustrazione di luoghi famosi come le ville Medicee, i grandi giardini inglesi o Versailles è rimasto non poco sorpreso (magari anche un pò deluso) dal mio dedicare spazio e passione a luoghi minori come Lilla Hyttnas, Prospects Cottage o Villa Palagonia. Non avendo la patente dello storico (solo i calli del giardiniere) il cielo non mi è caduto sulla testa e, trovandoci gusto, continuo qui la riflessione.
Mi interessano giardini che riflettono il senso di tutto questo nostro coltivare. Luoghi che sottolineano il legame tra esperienza estetica e valore etico. Mi appassiona cogliere la molteplicità di vie, l’originalità, i frutti dei legami tra bellezza di natura e sentimenti.
Partendo da Prospects Cottage a Dungeness, cito un appunto, dal diaro di Derek Jarman, il suo creatore:
“Mercoledì 18. Ho continuato a piantare rose: la Rosa Fetida Bicolor, un’altra rosa antica, che fiorisce nel Middle East sin dal dodicesimo secolo e ha fiori semplici, giallo brillante e rosso; e la Cantabrigensis giallo chiaro, scoperta negli anni trenta dagli orti botanici di Cambridge. È una magnifica giornata di sole; con l’effetto serra l’inverno svanisce. A mezzogiorno è arrivato un carico di concime dalle stalle locali. Mi sono reso conto di quanto fossi malandato mentre lo spalavo: mi era difficile tenere il ritmo dell’alacre contadino di Glasgow, che deve essere tranquillamente un sessantacinquenne. Privo di una carriola, ho dovuto trasportare pesanti sacchi tutto il giorno per smaltire appena un terzo del carico in giro per il giardino. Il prezzo del concime è stato di 24 sterline, tutta l’operazione-concime e rose- è costata 200 sterline, e mi ha riempito di gioia. Verso le cinque ero talmente pieno di dolori che ho deciso di smettere. Alle quattro e mezza il sole è calato dietro la centrale nucleare.”
Derek Jarman è Derek Jarman: uno famoso, cinema teatro letteratura. Derek di giardinaggio non mastica molto eppure una catapecchia, una nuda terra, incolta e desolata, all’ombra della centrale nucleare, è stata trasformata in un luogo per sè, un giardino in cui ciottolame, legni marini, oggetti affettivi e piante tracciano disegni e volumi originali come potete ammirare negli scatti a seguire.
Derek esplora ed esprime i suoi sentimenti in una voglia di vita che trova un suo approdo a Dungeness. Il lavoro fisico, la relazione con chi ha più esperienza di te, il sole, i colori delle piante, il sapore della terra, tutto ciò può essere un esperienza di felicità.
Prospect Cottage, Dungeness, Kent,
inserito originariamente da sminky_pinky100.
Sul giardino di Derek vi segnalo qui una pubblicazione in lingua inglese al momento però fuori edizione: mannaggia!
Di Lilla Hyttnas invece vi ho già parlato qui.
Per avere un idea del giardino vi invito a dare un’occhiata alla stupenda galleria fotografica di Daniele.
La storia di Carl e Karin e i loro otto bambini e l’improvvisa felicità di una bella casa con giardino è semplicemente stupenda. Curare ambienti, piante ed insieme sentimenti umani senza mai perdere quel senso di crescita insieme questa è la piccola grande testimonianza della bella famigliola svedese.
Ma non è però l’idillio, privato o collettivo, l’unica questione che voglio sollevare (anche se a questa naturalmente aspiro). Non voglio nascondere che i sentimenti umani nell’incontro con la natura possono essere neri, molto neri e ci sono luoghi che rifletto ciò in forme raffinate e potenti. Ecco la proposta di Villa Palagonia, la villa dei mostri e dei sognatori di pietra.
L’argomento è denso e difficile: lo lasciamo per il prossimo post. Un saluto grande 🙂
IMG_2138, inserito originariamente da nenegogogirl.
….un modo fantastico per iniziare un grigio mattino milanese..grazie Paolo..! silvana.
Ebbene sì,
ogni volta che leggo e vedo la mail provo gioia e dolore.
Ogni volta ho il piacere il gusto di leggere e ringrazio il Caso che mi ha fatto scoprire “attraverso giardini”, ma con disagio leggo e osservo, sbircio. Innervosita mugugno per il senso di inadeguatezza, la fretta nel leggere ed il non riuscire a cogliere tutto quello che scopro, io che vivo in campagna e sono arretrata su tutti i lavori, io che rincorro il tempo ed i desideri…
comunque G R A Z I E un abbraccio
patrizia
@ silvana
Ben tornata Silvana 🙂
@ patrizia:
Ciao Patrizia, prima o poi pioverà e allora magari ci sarà un pò più di tempo per riflettere… e riposarsi (sperem!) 🙂