Gabriella e il Casoncello
Ta-daa! Eccomi di ritorno! 🙂
Una bellissima visita a Gabriella Buccioli e alla sua verde dimora in compagnia di amici/allievi sono un’ottima scusa per tornare alle mie parole in libertà.
Innanzitutto dico che stare in giardino con Gabriella, nel suo amato Casoncello, è semplicemente bello.
Gabriella è una levatrice: dalle sue mani e dalla sua fantasia, un rudere, un malandato pezzetto di bosco, brandelli di coltivo abbandonati da decenni, hanno partorito una vera e propria Maison de Fleur.
Il giardino del Casoncello ha il segno del movimento, è un affollato verde crocevia e pulsa vita e morte insieme: non si nasconde lo scheletro della quercia ancora buono per lo splendore di Rosa Paul’s Himalayan Musk, non si nasconde l’erba strappata e coricata per altra, la prescelta.
Gabriella incessantemente trova ed è trovata damoltitudini di piante; per cronaca dico che il giardino è l’ unione di diverse ambientazioni: orto, prati fioriti, scarpata, bosco, bordure di cespugli da fiore, bordure di erbacee perenni, frutteto. La cosa che comunque colpisce è l’estrema fluidità del tutto: su un telaio collaudato piante vagabonde decidono la loro offerta di vita e a Gabriella l’ultima parola… ma non sempre: come in tutte le colonie estive c’è sempre il monello (vegetale in questo caso) che la fa franca e dà sale e sorriso a tutta l’allegra banda.
La Buccioli è una novella versione femminile di Eta Beta che in cima ai suoi pensieri, al posto dei cubetti di ghiaccio, delle piume di piccione, dei mandarinetti cinesi sottaceto ( o nella versione italiana delle palline di naftalina) ha semplicemente vegetali, vegetali e ancora vegetali. Gabriella non ha la mitica gonnellina nera ma tasche forse ancor più capienti: di Eta ha la stessa “spostata” magica fantasia, la stessa lucida concreta alterità.
Il giardino del Casoncello è assolutamente da vedere: da vedere con Gabriella fata artigiana di questo luogo: con lei mi accarezza l’idea, per i più bislacca, che veramente la vita sulla terra sia nata vegetale, e che noi animali si possa essere figli di quella strana pianta che perse la clorofilla in cambio di emoglobina e mobilità e vista…
Un saluto grande 🙂
P. s.
per chi non conoscesse ancora Gabriella Buccioli voglio suggerire, oltre alla visita del giardino, il suo bellissimo libro:
I giardini venuti dal vento, Gabriella Buccioli, Euro 18.
Disponibile se vuoi da IBS Italia
I Giardini del Casoncello sono in via Scascoli n. 75 – Loiano ( Bo )
Sono visitabili solo su prenotazione. Le visite guidate, della durata minima di due ore, si tengono nei giorni di SABATO alle ore 16 e DOMENICA alle ore 10 ed alle 16.
Negli eventuali festivi infrasettimanali alle ore 16. Per i gruppi gia’ costituiti all’origine (minimo 15 persone) e’ possibile prenotare anche un giorno feriale.
Per informazioni e prenotazioni telefonare allo 051-928100 dopo le ore 20 per poter parlare personalmente. Negli altri orari e’ in funzione la segreteria telefonica. Oppure telefonare allo 051 928281. Infine il sito http://www.giardinidelcasoncello.net/
Comments
11 Responses to “Gabriella e il Casoncello”Trackbacks
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[…] here the Post about Gabriella Buccioli. Tagged with: Gabriella Buccioli « […]
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[…] è tempo di sfoderar paroloni e metterla giù tosta come è tosta Gabriella Buccioli e questo film documento che finalmente gli rende onore. Da questo ritratto in poi chi vuol […]
Approfitto di questo post per mandare un saluto a Gabriella 🙂
Come spesso mi succede, trotterellando qualche volta insieme ai bambini dietro a Paolo, mi è capitato di incontrarla, di ascoltarla e sentirne parlare in un paio di occasioni. La ricordo con un sorriso: quello che mi ha colpito di lei è la sua imperitura gonnellona di fiori, la sua energia straripante, la grazia e la fermezza con cui si prende cura di persone e piante. Nella sua storia ci sono tanti e tanti bambini, il suo giardino è popolato dei cimeli della “Fata Viola”, quella che anni fa affascinava i bimbi che andavano a trovarla, facendosi scovare ora qua, ora là, facendo capolino da sopra la grande quercia rivestita di una magica ed enorme rosa bianca… Oggi la Fata Viola non appare più per i piccoli, ma il giardino vibra ancora di quella freschezza e risuona di quella gioia, di quel grande, magico stupore.
Da alcuni anni mi avvicino alla natura sia essa bosco, che parco o giardino non piu’ con la inconsapevole rigidita’ di chi ha timore di potervi trovare brutti incontri con rettili o animali, ma con lo stupore di addentrarmi in un mondo sempre nuovo e pieno di sorprese e con l’animo pronto a cogliere tutto quanto possa dare in colori, odori, rumori e silenzi. Nel parco di Gabriella ho trovato tutto questo oltre alla messa in opera della “idea orientale”, che ha fatto sua, di pari dignita’ fra uomo e natura e non di superiorita’ dell’uno sull’altra e anche quella necessaria “diversita’ ” di piante, arbusti e alberi che riesce a tenere a distanza le invasioni di insetti senza l’uso della chimica e con semplici accorgimenti (vedi i tondini di ferro legati da una fettuccina di colore giallo forse percorsa da una corrente a bassissimo voltaggio per allontanare i cinghiali, cosa di cui chiedo conferma a chi ne sa piu’ di me) oltre anche alle radioline tenute accese di notte per tenere a distanza altri animaletti.In questo fazzoletto di terra (10.000 metri quadrati) si respira un’altra ” aria ” che sa di ritorno agli albori della terra quando regnava l’armonia fre le specie esitenti. Grazie Gabriella
Levatrice, ma levatrice veramente? o in senso letterario?
Comunque a bz, nel vecchio quartiere delle “Semirurali”, ormai scomparso, c’era la casetta della levatrice, con annesso giardino curatissimo, con una fontana centrale con putto; quando ci passavo, da bambino, rimanevo ad ammirarlo a lungo; evidentemente questo magico mestiere, richiede una sensibilità speciale verso la natura.
Come mi piacerebbe aver fatto parte del gruppo, ciao cari paolo e cecilia, carlo alberto
@ cat:
La cosa che più mi affascina dello stile di lavoro di Gabriella è questo suo osservare e valutare gli arrivi vegetali: il titolo del libro “I giardini venuti dal vento” calza alla perfezione. Qui oltre a seminare o trapiantare l’attività è aiutare la naturale disseminazione: ecco il termine, levatrice appunto.
Ciao carissimo 🙂
Un viaggio incantato, non c’è che dire! Levatrice credo sia appropriatissimo, per una persona capace di far nascere giardini venuti dal vento! Buona domenica, Annarita
Buongiorno a tutti,
ho letto il libro ” I giardini venuti dal vento” un paio di anni fà, devo ammettere che parlando con mio marito, che lo aveva letto prima di me, ho ammirato ed anche un pò invidiato le grandi manovre ( sì, come un generale in gonnella fiorata) movimenti, progetti, piantagioni. Sensibilità, tanta sensibilità per il mondo naturale.Grazie per il ricordo e spero di riuscire a visitarlo. (Molti anni fà, ho scelto la casa in cui viviamo perchè arrivando si sentiva il suono del vento tra i fili d’erba.)
Segnalo per tutti coloro che fossero interessati a conoscere Gabriella l’incontro di
GIOVEDÌ 10 LUGLIO, ORE 18.30 Sala mostre “R. Giorgi” (via del Mercato 13 Sasso Marconi BO)
PRESENTAZIONE DEL GIARDINO E DEL LIBRO CHE NE RACCONTA LA STORIA.
A SEGUIRE: INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA 10/20 luglio 2008 E BUFFET CON I PRODOTTI DEL GIARDINO.
Scaricate la locandina con un clic su:
Locandina-Mostra-Casoncello-Sasso-Marconi-10/20luglio2008
ciao siamo maria angela e rita bernard figlie della Rosina di Pozza di Fassa abbiamo visto il tuo bel sito dove il verde profumato delle tue belle piante orna ogni cosa… qui fa freddo e c’è tanta neve ma il ricordo tuo e dei tuoi cari ci riscalda il cuore e ci fa rivivere dei bei ricordi… tanti auguri di un buon natale e felici feste sperando di vederci in primavera. Un caro abbraccio maria angela e rita…
BERNARD MARIA ANGELA
STRADA DEI MOLINEES 4
38036 POZZA DI FASSA – TN
0462-764314
Al volo ho inserito nel post la locandina dell’anteprima del film di Patrizia Marani sul Casoncello. 😉